Piergiorgio Leonforte alias Piriongo

« Creare caos nell’ordine. Positivo e rivoluzionario. »

Gli esordi artistici di Piergiorgio Leonforte alias Piriongo risalgono ai primi anni ‘90. In questo periodo egli sente la necessità di creare un personaggio che gli permetta di inserirsi nel mondo dell’arte. Nasce così il Fallen Angel World, il mondo degli angeli caduti dal Paradiso. Il personaggio centrale è Piriongo, una figura stilizzata e ironica in cui hanno risalto gli occhi, che consentono di entrare in contatto con l’interiorità dell’altro. Questo mondo, caratterizzato dalla semplificazione formale e carico di vitalità istintiva, è ricco di elementi dinamici inseriti in un’ampia gamma cromatica. Si tratta di ali, aureole, fiori, stelle, nuvole, corone. La corona in particolare rappresenta l’ascesa, l’equilibrio creativo e spirituale. Questi elementi vengono rielaborati in una sorta di motivo grafico che viene variato e moltiplicato.
Dopo un percorso nell’ambito della grafica pubblicitaria l’artista si interessa e studia in modo approfondito e sistematico l’arte contemporanea, in particolare la Pop-art e il Neo-espressionismo, assimilando stili, tecniche e visioni di alcuni degli artisti più rappresentativi di tali movimenti artistici, in particolare Jean Michel Basquiat, Keith Haring, Andy Warhol e Mario Schifano. 
Attualmente Piriongo si ascrive alla corrente Neo-pop, sviluppatasi nei primi anni del XX secolo. 
Egli considera l’arte una forma di espressione che può essere interpretata in qualsiasi maniera. Una linea curva, una goccia di colore, anche un tratto sbagliato possono emozionare. L’intuizione dell’arte non passa soltanto dall’osservazione di un’opera, di una tela o di una scultura, ma dalla percezione che si ha di essa, considerandola e percependola come qualcosa di unico e speciale. 

Piergiorgio si muove ecletticamente in un paesaggio onirico dalle potenzialità infinite, in scenari dove reale e surreale tendono a convergere. Con il suo universo, rutilante e semplice, esprime principalmente un’anima pop-digitale. Con alta sensibilità estetica tesse scenari che avvolgono lo spettatore, che viene così proiettato in mondi fantastici, colorati e fluenti. I suoi dipinti neoespressionisti sono surreali e onirici, propongono provocazioni emotive e intellettuali su aspetti inediti della realtà. È sempre un’emozione che lo spinge a creare; quando l’emozione ha preso forma, allora l’artista la elabora e la evidenzia con i colori.
Nelle sue opere fa interagire elementi della Pop-Art americana, icone e loghi di prodotti, con personaggi dei fumetti classici della Disney, della Marvel, della DC, oppure con i protagonisti di cartoni animati di successo, tra i quali I Simpson, South Park e i Minions. Non mancano icone contemporanee ed elementi che lo inseriscono nel tempo presente, nella società attuale.
Attualmente presente in gallerie come la Casati di Monza, di cui è resident artist, la San Babila a Milano, la Monocromo Art di Roma, i suoi lavori sono venduti in tutto il mondo: in Europa, in Italia come in Francia, in Germania e in Belgio, in Giappone, a Singapore e negli Stati Uniti, e arricchiscono le collezioni private di molti intenditori. Partecipa a fiere d’arte contemporanea: la Baf di Bergamo, la ArtFair di Parma, l’Arte Padova e l’EXPOARTE Città di Montichiari.